La regione Piemonte deve essere protagonista nella riforma sulla rappresentatività nei Consorzi.Lo affermano le delegazioni piemontesi della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti in una lettera inviata all’assessore regionale Marco Protopapa in riferimento alla decisione del Consorzio di tutela Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani di uscire dalla struttura denominata Piemonte Land of Wine. La vicenda, seguita alle dimissioni da presidente annunciate da Matteo Ascheri, ha suscitato infatti preoccupazione nelle delegazioni, che hanno visto estendersi al “Consorzio dei Consorzi” l’annoso problema della rappresentanza all’interno degli stessi. I Vignaioli Indipendenti auspicano che la Regione – ai cui rappresentanti si ascrivono le leggi fondamentali della viticoltura italiana, nel 1963, nel 1992 e nel 2010 – proceda a individuare un meccanismo decisionale per la governance capace di far sentire tutti a casa propria, con la possibilità di contribuire a decisioni condivise, frutto di un mondo del vino coeso, finalmente convinto dei propri mezzi e non più impegnato in guerre locali che poco hanno a che fare con la possibilità di contribuire al progresso del settore. FIVI – Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti è un’associazione nata nel 2008 con lo scopo di rappresentare la figura del Vignaiolo di fronte alle istituzioni, promuovendo la qualità e autenticità dei vini italiani. Per la FIVI il problema principale della coesione e visione comune risiede nell’attuale impianto nazionale di governance dei Consorzi, dove il potere è in mano a pochi grandi gruppi e le decisioni conseguono solo ai quintali di uva, agli ettolitri e al numero di bottiglie, senza criteri di contemperamento che diano anche ai piccoli il ruolo che meritano. FIVI ha proposto già oltre tre anni fa all’allora ministro Centinaio una soluzione equilibrata e soprattutto sperimentata: criteri di votazione che mantengano un ruoloall’entità delle produzioni, ma richiedano altresì una componente democratica basata sulle teste delle imprese.
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Andrea Campurra:
Socio fondatore di Epulae Sardegna, mi occupo di internazionalizzazione di aziende e di organizzazione di eventi dell’agro-alimentare in Italia e all’estero da oltre 20 anni.
Giornalista iscritto all’Ordine Nazionale del Giornalisti e alla FIJET, sono anche presidente del Distretto Regionale Biologico “Sardegna Bio” e della Rete Nazionale dei Distretti Biologici d’Italia. In Sardegna sono il co-organizzatore delle manifestazioni di grande successo quali il Cagliari International Wine&Food Festival e del Concorso Enologico Nazionale e Internazionale “Vermentino”. Dal 2022 sono impegnato nella promozione del biologico italiano con un progetto dal nome “Bio in Tour”.
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