Il pollo campese, in cucina la scelta più sana e gustosa

di Gianfranco Quartu

La principale differenza tra il pollo campese e il pollo convenzionale sta nel metodo di allevamento. I polli campesi crescono in spazi aperti, con una dieta naturale e senza l’uso di antibiotici, mentre i polli convenzionali sono spesso allevati in spazi ristretti e possono essere trattati con antibiotici per prevenire malattie. Questo si traduce, per il pollo campese, in una carne più soda e saporita rispetto alla carne più morbida e molto meno saporita del pollo convenzionale. Si tratta quindi di un animale di razza selezionata e che viene definito “a lento accrescimento”.

Alimentati con mangimi vegetali, senza OGM e senza antibiotici, i polli campesi offrono un gusto assolutamente più naturale.

Alcuni erroneamente pensano che il pollo con la carne gialla sia sempre campese. Il colore giallo della carne di pollo è principalmente dovuto all’alimentazione. Se il pollo viene alimentato con mais, un pigmento presente nel mais stesso va a depositarsi nei tessuti dell’animale conferendogli quella caratteristica colorazione gialla.

Il pollo campese rappresenta dunque una scelta di qualità superiore sia per il gusto che per i benefici nutrizionali. La sua versatilità in cucina lo rende adatto a molte ricette, dalle più semplici alle più elaborate, garantendo sempre un risultato gustoso e salutare.

Il pollo campese è estremamente versatile in cucina e può essere preparato in vari modi. Una delle ricette più classiche della nostra tradizione è ovviamente arrosto con patate. Marinare il pollo con olio, limone, salvia, rosmarino e aglio. Cuocere al forno a 200°C per circa un’ora e mezza, aggiungendo le patate a metà cottura, fino a ottenere una pelle croccante e dorata.

Cucinato alla griglia è un piatto semplice e veloce. Basta un filo d’olio, un rametto di rosmarino per ottenere un secondo piatto sano e gustoso. Le sovracosce di pollo campese disossate e tagliate a pezzi possono essere cucinate anche in padella con verdure di stagione per un piatto rapido e nutriente. Sempre in padella si può cucinare con zucca, castagne e foglie di alloro per un piatto autunnale e ricco di sapori.

Ancora, sono davvero appetitosi gli straccetti di pollo campese, che si possono rosolare con olio evo, sale, cipolle, albicocche e prugne secche, sfumando poi con la Vernaccia. La scelta del vino da associare a quest’ultima pietanza dipende molto dai gusti personali e dalle sfumature che si vogliono esaltare nel piatto. Considerando la dolcezza e l’acidità delle albicocche e delle prugne, ci si può orientare su un vino che possa bilanciare questi sapori ed esaltare la delicatezza del pollo. I vini bianchi fruttati, i rosati e i rossi leggeri sono tutti ottime opzioni. Nel caso la scelta ricada su un vino bianco, il Vermentino di Sardegna può essere un’ottima scelta con le sue note fruttate e minerali che si sposano benissimo con la dolcezza della frutta secca.

In conclusione possiamo affermare, confortati da autorevoli nutrizionisti, che dal punto di vista nutrizionale il pollo campese è una fonte eccellente di proteine magre, vitamine del gruppo B e minerali come il fosforo e il selenio. Grazie al suo metodo di allevamento naturale, contiene meno grassi saturi rispetto al pollo convenzionale, rendendolo una scelta più salutare per chi cerca di mantenere una dieta equilibrata.

Per essere sicuri che si tratti realmente di un vero pollo campese, è consigliabile acquistarlo da produttori locali di fiducia. In questo modo puoi essere certo dell’origine del pollo e delle sue modalità di allevamento. L’etichetta deve indicare chiaramente che si tratta di pollo allevato all’aperto o ruspante.

La carne di un pollo campese è inoltre più scura e ha una consistenza più soda rispetto a quella di un pollo allevato in batteria.