L’argomento di questa settimana è stato suggerito, involontariamente, da una mia paziente, affetta da insonnia, alla quale era già stata consigliata la melatonina, prima di andare a dormire, ma che ha dovuto sospendere perché le causava tachicardia.
Inizialmente, ho pensato che la tachicardia fosse dovuta allo scompenso del nervo vago che causa anche l’insonnia, però, ho preferito fare una ricerca su internet ed ho visto che tra gli effetti collaterali della melatonina è presente anche la tachicardia, tanto da essere sconsigliata non solo in gravidanza, ma anche ai soggetti cardiopatici.
Prima di iniziare con le considerazioni ed una interessante ricerca effettuata dall’Università di Siviglia, vediamo cosa è la melatonina.
La melatonina è una molecola endogena scoperta 64 anni fa, nel 1958, da Aaron Lerner, un dermatologo, che riuscì ad isolare la melatonina dalla ghiandola pineale delle mucche. Le ricerche, da allora, sono state numerosissime e continua ad interessare il mondo scientifico per le sue possibili applicazioni nel contrasto delle malattie degenerative e dell’invecchiamento cellulare e funzionale.
È presente anche nell’uomo e viene prodotta e secreta da una piccola ghiandola presente nel cervello che prende il nome di ghiandola pineale o epifisi. La sua produzione cambia nell’arco della vita dato che è minima nei primi mesi di vita, aumenta fino alla giovane età e diminuisce in età matura e negli anziani.
Svolge numerose funzioni, ma quella più importante è la regolazione del ciclo circadiano, ossia regola il ciclo sonno-veglia. Per questo motivo la sua secrezione è regolata dalla luce: quando il segnale luminoso giunge alla retina, attraverso i vari collegamenti, giunge all’epifisi, che blocca la secrezione della melatonina; col buio avviene il contrario.
La sua secrezione inizia intorno alle 20.00, raggiunge il picco intorno alle 3.00 della notte, per, poi, avere un calo drammatico intorno alle 7.00 del mattino, ossia alle prime luci dell’alba. Per questo motivo è l’integratore, maggiormente consigliato, nei casi di insonnia, risvegli notturni e pessima qualità del sonno. Le dosi, fino a non molto tempo fa, andavano da 1 a 5 mg. Ora, come integratore, è possibile trovare un dosaggio di 1 mg (http://www.melatonina.it/circolare-2013-melatonina-1-mg.html), perché dosaggi superiori rientrano nella categoria dei farmaci; ma nuovi studi hanno dimostrato che dosaggi pari a 0,1 – 0,3 mg sono ugualmente efficaci.
Di recente, però, sono stati dimostrati anche degli effetti collaterali, ossia la capacità della melatonina di influenzare le concentrazioni ematiche di altri ormoni, come scritto nella pubblicazione: “Effetti di una singola dose di N-acetil-5-metossitriptamina (melatonina) ed esercizio di resistenza sull’asse ormone della crescita/IGF-1 in giovani maschi e femmine – Erika Nassar, Chris Mulligan, Lem Taylor, Chad Kerksick, Melyn Galbreath, Mike Greenwood, Richard Kreider & Darryn S Willoughby – Giornale della Società Internazionale di Nutrizione Sportiva volume 4, Numero articolo: 14 (2007)”, di cui riporto l’abstract:
“La melatonina e l’esercizio di resistenza da soli hanno dimostrato di aumentare i livelli di ormone della crescita (GH). Lo scopo di questo studio era determinare gli effetti dell’ingestione di una singola dose di melatonina e dell’esercizio di resistenza pesante sul GH sierico, sulla somatostatina (SST) e su altri ormoni dell’asse GH / fattore di crescita insulino-simile 1 (IGF-1). I maschi fisicamente attivi (n = 30) e le femmine (n = 30) sono stati assegnati in modo casuale a ingerire un integratore di melatonina a 0,5 mg o 5,0 mg o 1,0 mg di destrosio placebo. Dopo un campione di sangue al basale, i partecipanti hanno ingerito il supplemento e sono stati sottoposti a prelievo di sangue ogni 15 minuti per 60 minuti, a quel punto sono stati sottoposti a un singolo attacco di esercizio di resistenza con la leg press per 7 serie di 7 ripetizioni all’85% 1-RM. Dopo l’esercizio, i partecipanti hanno fornito ulteriori campioni di sangue ogni 15 minuti per un totale di 120 minuti. GH, SST, IGF-1, IGFBP-1 e IGFBP-3 privi di siero sono stati determinati con ELISA. I dati sono stati valutati come i valori di picco pre e post-esercizio sottratti dal basale e i valori delta analizzati con ANOVA a tre vie separato (p < 0,05). Nei maschi, rispetto al placebo, 5,0 mg di melatonina hanno causato un aumento del GH (p = 0,017) e una diminuzione dell’SST prima dell’esercizio (p = 0,031), mentre sia 0,5 che 5,0 mg di melatonina erano maggiori del placebo dopo l’esercizio (p = 0,045) e inferiori al placebo per SST. Non si sono verificate differenze significative per IGF-1; tuttavia, i maschi hanno dimostrato di avere livelli più elevati di IGFBP-1 indipendentemente dal completamento (p = 0,004). La dose di melatonina di 5,0 mg ha determinato un aumento dell’IGFBP-3 nei maschi (p = 0,017). In conclusione, per i maschi 5,0 mg di melatonina sembra aumentare il GH sierico mentre contemporaneamente abbassa i livelli di SST; tuttavia, se combinato con l’esercizio di resistenza, entrambe le dosi di melatonina influiscono positivamente sui livelli di GH in un modo non interamente dipendente dall’SST.”.
O anche l’effetto che svolge sulla regolazione della sintesi degli ormoni sessuali maschili, come dimostrato dalla pubblicazione: “La melatonina regola la sintesi degli ormoni steroidei sulla riproduzione maschile: una recensione – presso Kun Yu 1,2,Shou-Long Deng 1,Tie-Cheng Sole 1,Yuan-Yuan Li 1 Yi-Xun Liu 1,*
1 – State Key Laboratory of Stem Cell and Reproductive Biology, Istituto di Zoologia, Accademia Cinese delle Scienze, Pechino 100101, Cina
2 – National Key Laboratory of Agrobiotechnology, College of Biological Sciences, China Agricultural University, Pechino 100193, Cina – Molecole 2018, 23(2), 447; https://doi.org/10.3390/molecules23020447” di cui riporto l’abstract:
“La melatonina è una molecola onnipresente e presenta effetti diversi negli animali da riproduzione di lunga giornata e di breve durata. Il testosterone, la principale risorsa di androgeni nel testicolo, è prodotto dalle cellule di Leydig ma regolato principalmente dalle citochine secrete dalle cellule di Sertoli. La melatonina agisce come modulatore locale dell’attività endocrina nelle cellule di Leydig. Nelle cellule di Sertoli, la melatonina influenza la proliferazione cellulare e il metabolismo energetico e, di conseguenza, può regolare la steroidogenesi. Questi suggeriscono la melatonina come un attore chiave nella regolazione della steroidogenesi. Tuttavia, la regolazione indotta dalla melatonina degli ormoni steroidei può differire tra le specie e i dati della letteratura indicano che la melatonina ha effetti importanti sulla steroidogenesi e sulla riproduzione maschile.”
Esistono lavori anche sull’influenza della melatonina sugli ormoni dell’organo genitale femminile (Voorduow BC, Euser R, Verdonk RE et al., Melatonin and melatonin-progestin combinations alter pituitary-ovarian function in women and can inhibit ovulation; J. Clin. Endocrinol. Metab. 1992; 74:108-117), sull’aumento dell’aggressività (Jinting Liu, Ru Zhong e Wei Xiong, Melatonin increases reactive aggression in humans, in Psychopharmacology, vol. 234, n. 19, 1º ottobre 2017, pp. 2971-2978, DOI:10.1007/s00213-017-4693-7) in alcuni animali, compreso l’uomo; e su alcuni effetti paradosso, come d’altronde capita anche con la valeriana, dove si possono avere anche degli effetti psicotici (Force RW, Hansen L, Bedell M – Psychotic episode after melatonin; Ann. Pharmacother., 1997; 31: 1048; Physicians’ Desk Reference, 340).
È ovvio che attraverso un integratore è più facile controllare la dose e il momento di somministrazione, però, nel caso in cui non è possibile, una buona strategia può essere data dall’integrazione mediante l’alimentazione. Ho trovato, infatti, che la melatonina è presente in buone dosi in molti alimenti di uso comune:
- Cipolla;
- Asparagi;
- Banane;
- Ciliegie;
- Noci;
- Zenzero;
- Riso integrale;
- Avena;
- Ananas.
Però, di recente, nel 2007, è stato pubblicato un lavoro di Cristina de la Puerta, docente dell’Università di Siviglia, che ha scoperto nell’olio extravergine d’oliva buone quantità di melatonina (Chimica degli alimenti – Volume 104, Numero 2, 2007, Pagine 609-612 – La melatonina è un fitochimico nell’olio d’oliva – Cristina de la Puerta, María P. Carrascosa-Salmoral, Pietro P. García-Luna, Patrizia J. Lardone. Juan L. Herrera, Rafael Fernández-Montesinos, Juan M., Guerrero, David Pozo) di cui riporto l’abstract:
“Date le numerose osservazioni riguardanti gli effetti positivi del consumo di olio d’oliva e la presenza di melatonina nelle piante commestibili, abbiamo affrontato per la prima volta la questione della determinazione della melatonina nell’olio d’oliva vergine. Sono stati utilizzati tutti gli extra vergine l’olio d’oliva registrato denominazione di origine dalla Spagna e campioni commerciali di olio di oliva raffinato e di girasole. Immunoprecipitazione ed ELISA sono stati combinati per la determinazione della melatonina. La melatonina è presente nell’olio d’oliva a livelli più elevati nell’extra vergine olio d’oliva rispetto ai campioni di olio di oliva raffinato o di girasole. Abbiamo concluso che la melatonina fa parte del profilo fitochimico dell’olio d’oliva. In particolare, l’extra vergine olio d’oliva aveva quasi il doppio del contenuto di melatonina degli altri oli raffinati analizzati. Pertanto, la melatonina può spiegare gli effetti salutari della dieta mediterranea in cui l’olio d’oliva è la principale fonte di grassi.”.
Ecco che è possibile integrare la mia idea di cena salutare, intorno alle 19.00, con un’insalata (300 g), a basso o nullo indice glicemico, PRAL negativo, condita con 25 g di olio extravergine d’oliva di buona qualità, che garantisce, tra le altre cose, anche un giusto di apporto di melatonina.
Nella pagina all’indirizzo https://www.melarossa.it/nutrizione/mangiare-sano/tipi-di-insalata/, troverete ben 15 tipi di insalata, alcune proprietà e, per gli amanti del km=0 o per i più volenterosi, anche i tempi di semina e di raccolta.
Anche questa volta non mi resta che augurarvi buon appetito e sogni d’oro.
Dal punto di vista universitario la mia carriera si potrebbe riassumere in poche parole: farmacista, biologa e nutrizionista . La passione dell’enogastronomia è nata, invece, un po’ prima del periodo universitario. Già dalle superiori, frequentando l’Istituto per Chimici “Michele Giua”, una delle materie di studio era Impianti Chimici ed uno dei docenti, l’allora Direttore della Cantina di Dolianova, ci aveva fatto studiare tutto il processo di produzione del vino, degustazione compresa. È stata una passione nata in quel periodo e che ho inseguito, per un bel po’ di tempo, nei periodi un po’ più liberi dagli studi universitari e di aggiornamento professionale. Finalmente nel 2019 sono diventata Sommelier e nel 2020 Maestro Degustatore Salumi, ma intorno al 2000 ho diretto la produzione alimentare e liquoristica presso un’azienda sarda, occupandomi anche di Ricerca scientifica applicata alla produzione industriale. Con Epulae ho iniziato a scrivere di questo mondo che mi appassiona, cercando di trasmettere non solo l’entusiasmo, ma anche tanti anni di approfondimento e di esperienza pratica.