La Vitamina C o acido ascorbico è un nutriente essenziale per il nostro organismo perché partecipa a numerose importanti attività per il mantenimento di uno stato di salute e benessere. È, infatti, un cofattore (componente non proteica, che partecipa attivamente all’azione dell’enzima) di alcune ossigenasi, dove fornisce il gruppo ossidrilico (OH): – Partecipa alla formazione del collagene, dove interviene all’idrossilazione della prolina in idrossiprolina e della lisina in idrossilisina, in presenza di Fe++ e la vitamina C partecipa alla riduzione del ferro ossidato.
Quindi le creme antiage con vitamina C aiutano anche in questo senso. – Partecipa alla sintesi della noradrenalina (importante neurotrasmettitore sia del Sistema nervoso centrale che autonomo) a partire dalla dopamina. – Partecipa alla biosintesi della carnitina, fondamentale per introdurre gli acidi grassi all’interno del mitocondrio per il loro metabolismo. – Partecipa alla formazione degli acidi biliari. – Partecipa all’idrossilazione in posizione 7 del colesterolo nel fegato mediante il citocromo P-450, formando l’acido colico, un sale biliare. – Nella corteccia surrenale partecipa alla formazione degli ormoni steroidei, costituendo una fonte di gruppi ossidrile. – Favorisce l’assorbimento del ferro, per questo, soprattutto in casi di anemia da carenza di ferro, è bene mangiare la carne con del succo fresco di limone. – Svolge un’azione preventiva nella cancerogenesi da nitrosammine, che, notoriamente, si formano in presenza di nitrati, conservante delle carni fresche e trasformate. – Ha un’azione antiossidante. – Stimola e favorisce la funzione immunitaria a vari livelli. Svolge tanto altro, questi sono solo alcuni degli esempi, possiamo, quindi, capire l’importanza della sua funzione. Una sua carenza può portare innanzitutto alla formazione di un collagene instabile con formazione di lesioni, macchie cutanee, sanguinamenti vari (dalle gengive, perdite di sangue nasali) e al peggiorare della carenza si può arrivare a perdite dentarie, anomalie ossee e morte. È una vitamina idrosolubile, quindi, è più difficile che si abbiano effetti di tossicità ad alte dosi, anche di 2 o 3 g al giorno, che possono portare ad indigestione, se assunta a stomaco vuoto. Se le dosi eccessive vengono assunte per molto tempo si potrebbero avere dei calcoli renali, anche se questo dato non è confermato da tutti i lavori. Dove possiamo trovarlo? Gli alimenti più ricchi di Vitamina C sono, principalmente, la frutta fresca, come agrumi, kiwi, ananas, fragole, ciliegie, e verdura fresca, come lattuga, radicchio, spinaci, ecc., ortaggi freschi, come broccoli, peperoni, pomodori, cavoli.
Il problema principale dell’assunzione nutrizionale è che la Vitamina C è una vitamina termolabile, quindi, si perde facilmente con la cottura e anche se lasciamo passare troppo tempo dalla raccolta al consumo. Quindi, è facile trovarsi in condizioni di una leggera carenza, ma la si può integrare facilmente sia con prodotti ottenuti da Vitamina C naturale che di sintesi. Certamente, è preferibile utilizzare degli integratori con Vitamina C naturale, anche se quella di sintesi ha una struttura uguale a quella naturale (acido L-ascorbico). Termino con alcune curiosità: – La carenza prolungata da Vitamina C porta ad una malattia chiamata scorbuto, che può essere anche fatale, se non trattata integrando la Vitamina C, e di cui si ha documentazione scritta già dal 1500 a.C. presso gli Egizi. – Venne chiamata “malattia dei marinai” perché era la categoria di persone, che, navigando per lungo tempo, avevano minore possibilità di consumare frutta e verdura fresca. – La vitamina C venne scoperta nel 1747, dal medico scozzese James Lind che vide che lo scorbuto si poteva curare con arance e limoni. – L’isolamento della Vitamina C avvenne nel 1902, grazie all’attività di due scienziati, Holst e Frohlich, mentre nel 1912, da Funk, venne coniato il termine “vitamina”, ossia “amina indispensabile per la vita”, perché in quel periodo si pensava fosse un’ammina, invece, la Vitamina C è un acido carbossilico idrossilato. – Il nostro organismo non riesce a sintetizzarla, per cui dobbiamo introdurla mediante l’alimentazione. – La Vitamina C è un importante “bruciagrassi”, perché partecipa alla formazione della carnitina, molecola fondamentale per permettere l’ingresso degli acidi grassi all’interno dei mitocondri, dove avviene il loro metabolismo formando energia o calore. – La condizione di carenza non è così rara se non si assume una buona dose di frutta e verdura fresca e di qualità, quindi di recente raccolta. – In caso di raffreddore o influenza si consiglia la Vitamina C perché favorisce, a diversi livelli, la risposta immunitaria. – Approfittando della sua azione antiossidante, i fumatori hanno un fabbisogno superiore giornaliero di Vitamina C. – In cosmesi viene utilizzata per le documentate proprietà antiossidanti, sulla sintesi del collagene (tonificante ed antirughe) e di inibizione della melanogenesi (formazione delle macchie).
Dal punto di vista universitario la mia carriera si potrebbe riassumere in poche parole: farmacista, biologa e nutrizionista . La passione dell’enogastronomia è nata, invece, un po’ prima del periodo universitario. Già dalle superiori, frequentando l’Istituto per Chimici “Michele Giua”, una delle materie di studio era Impianti Chimici ed uno dei docenti, l’allora Direttore della Cantina di Dolianova, ci aveva fatto studiare tutto il processo di produzione del vino, degustazione compresa. È stata una passione nata in quel periodo e che ho inseguito, per un bel po’ di tempo, nei periodi un po’ più liberi dagli studi universitari e di aggiornamento professionale. Finalmente nel 2019 sono diventata Sommelier e nel 2020 Maestro Degustatore Salumi, ma intorno al 2000 ho diretto la produzione alimentare e liquoristica presso un’azienda sarda, occupandomi anche di Ricerca scientifica applicata alla produzione industriale. Con Epulae ho iniziato a scrivere di questo mondo che mi appassiona, cercando di trasmettere non solo l’entusiasmo, ma anche tanti anni di approfondimento e di esperienza pratica.
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