
Le Anfore di Epulae ai Pezzi da 90 dell’Enologia Italiana di AgriPunica.
Di Angelo Concas e Anastasia Vincis
La commissione degli esperti degustatori di Epulae dei “Pezzi da 90 dell’Enologia Italiana” ha degustato alla cieca una batteria di 10 vini tra i quali erano presenti i prodotti dell’AgriPunica di Santadi (SU). Gli assaggiatori dopo attenta riflessione hanno ritenuto di conferire alla cantina due Anfore d’Argento e quattro Anfore d’oro di Epulae.
Di seguito le nostre descrizioni e valutazioni dei vini degustati e premiati di AgriPunica.
SAMAS ISOLA DEI NURAGHI IGT 2018 – 12,5% VOL – Voto 92,5/100 ANFORA D’ARGENTO.
Samas si presenta alla vista di un magnifico e intenso color giallo oro lucido.
Al naso si offre con un bouquet elegante e complesso, in cui spiccano i richiami della vegetazione tipica del territorio. Ai fiori gialli e bianchi come ginestra, camomilla e zagara si affiancano delicate note di ginepro ed elicriso, cui fanno seguito, in perfetta armonia, note di frutti a polpa gialla come la pesca percoca e l’albicocca, ma anche sentori più esotici di mango e papaya. A seguire subentrano netti e inconfondibili, i profumi delle scorze di cedro e di pompìa. Col proseguire dell’ossigenazione, si distinguono anche la mentuccia e il basilico, delicatamente balsamici, ma anche il pomodoro lasciato ad essiccare.
In bocca entra pieno, gradevolmente caldo ma sostenuto e rinfrescato da una robusta spalla acida. Piacevolmente asciutto, sapido e lievemente piccante. Samas 2018 rispetta in bocca le promesse fatte al naso: si ripropongono tutti i profumi, amplificati e perfettamente in armonia. Il finale è lungo ed appagante, con notevole persistenza degli aromi agrumati.
SAMAS ISOLA DEI NURAGHI IGT 2017 – 13% VOL – Voto 92,5/100 ANFORA D’ARGENTO.
Abbiamo degustato anche il SAMAS 2017, che a sua volta si presenta giallo oro intenso, e porta l’anno in più con sorprendente leggerezza: i fiori gialli e bianchi si addolciscono, e le drupe diventano pomi: il fruttato evolve in accenti di melannurca e pera selvatica, gli agrumi ci offrono il prezioso dono delle loro zeste profumate.
In bocca l’armonia è la stessa dell’annata più recente, ma si accentua la frutta tropicale, come l’ananas e l’alchechengi. Il finale è sempre lungo ed avvolgente, con un piccante appena più intenso. Nonostante i quasi quattro anni dalla vendemmia, SAMAS è un vino ancora nel fiore della giovinezza con un buon potenziale di longevità, decisamente meritevole dell’Anfora d’Argento.
NOTE:
Samas è un Vino bianco ottenuto da accurate selezioni di uve Vermentino per l’80% e Chardonnay per il 20%. La raccolta, manuale, è stata eseguita alle prime luci del giorno, a metà agosto per lo Chardonnay e ai primi di settembre per il Vermentino. I vigneti da cui provengono le uve sono caratterizzati da terreni prevalentemente calcareo-sabbiosi.
I grappoli lasciati integri sono valorizzati con tecniche di crio-vinificazione in ambiente protetto dalle ossidazioni. La fermentazione avviene a temperatura controllata di 16 °C, dopodiché il vino viene mantenuto in affinamento sulle fecce di fermentazione per circa 40 giorni. Un primo periodo di affinamento in vasche di acciaio della durata di circa 2 mesi e mezzo viene seguito dal blend tra le due varietà e un ulteriore affinamento di 3 mesi in piccole vasche di cemento armato, che completano la maturazione e la stabilizzazione naturale del Samas, che non è trattato con chiarifiche o filtrazioni intermedie. Degna di nota la chiusura, con tappo Stelvin, che contribuisce a mantenere inalterati nel tempo i caratteri organolettici del vino.
MONTESSU ISOLA DEI NURAGHI IGT 2016 – 14,5% VOL – Voto 96/100 ANFORA D’ORO.
Montessu si presenta alla vista con un meraviglioso colore rosso rubino carico, con lievi riflessi violacei.
Al naso si offre intenso, pieno, complesso ed armonico. I profumi si susseguono al proseguire dell’ossigenazione, a partire da sentori floreali di macchia mediterranea estiva ed erbe officinali essiccate, a cui subentrano le fragranze delle ciliegie marasche mature e delle amarene sciroppate. Gradualmente si fanno strada note calde di spezie, come pepe nero, cioccolato fondente e tronchetto di liquirizia. Improvvisamente entra in scena il trinciato di tabacco biondo e il cuoio conciato, a cui si accompagnano note balsamiche che ricordano l’inchiostro di china.
Dal primo sorso, si fa notare per la sua pienezza e il suo calore, sostenuto e ben mitigato da un buon nervo acido e da un tannino equilibrato e ben tessuto; l’affinamento in legno è ben presente ma non soverchiante, e si esprime anche con sensazioni di spezie legnose, quali la cannella e la noce moscata, ma anche da un sospiro di anice stellato. Tra i caratteri retro-olfattivi più marcati si fanno notare la rosa nera, la viola mammola, il papavero, la gerbera e l’orchidea selvatica. L’armonia e la complessità che attraevano l’olfatto trovano conferma e sono amplificati all’assaggio. Il finale di bocca è lunghissimo, persistente, emozionante.
NOTE:
MONTESSU è un blend di Carignano, vitigno che nel Sulcis trova dimora d’elezione, con percentuali di Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Syrah e Merlot. Le terre brune tipiche della zona sono profonde e sassose, composte da sabbie alternate ad argilla mista a calcare. Queste caratteristiche combinate con il clima locale sono le condizioni ideali per produrre grandi vini rossi. La vendemmia si svolge nell’arco di un mese circa, a partire dai primi di settembre. Le uve raccolte a mano fermentano con una macerazione di 12-15 giorni a temperature controllate di 25-28 ° C; durante questo periodo il rimontaggio avviene con estrema cura. Ogni vitigno viene vinificato separatamente e il vino viene trasferito in barrique prima del 15 dicembre per 12 mesi. L’assemblaggio avviene in vasche di cemento vetrificato, dove il vino riposa per circa 40 giorni. Successivamente si procede con l’imbottigliamento e l’affinamento in bottiglia, della durata di almeno 2-3 mesi.
BARRUA ISOLA DEI NURAGHI IGT 2014 – 15% VOL – Voto 98,8/100 ANFORA D’ORO.
Barrua si presenta alla vista caratterizzato da un color rosso rubino intenso, con delicati riflessi granata.
Le note olfattive si susseguono, intense e complesse, ma caratterizzate da un grande armonia ed eleganza. Le note iniziali di pout pourri di fiori rossi, in cui spiccano la rosa nera, il frutto di rosa canina e la viola mammola, sono affiancati da profumi di frutta rossa in composta e sciroppata, di cotognata, frutti di bosco, corbezzolo e mirto. Col proseguire dell’esperienza sensoriale, emergono suadenti note balsamiche di corteccia di china e fragranze vegetali di salvia e macchia mediterranea, seguiti da sentori di cioccolato fondente, liquirizia, tabacco, e ancora sottobosco autunnale.
Già dal primo sorso si concede pieno, ampio, morbido e sapido, generosamente caldo ma mitigato da un’acidità decisa che genera armonia. Come già al naso, gli aromi retro-olfattivi si susseguono, amplificati: si distinguono nette le spezie, come una miscela di pepe e di falso pepe, la noce moscata e la cannella, ma anche sentori di cuoio, di tabacco e di caffè mediamente tostato. I tannini sono setosi, bilanciati e ben distesi. Regala sensazioni diverse ad ogni sorso. Il finale di bocca è asciutto, interminabile e di grande persistenza, decisamente un vino appagante.
Nell’ambito della stessa sezione sono stati degustati anche BARRUA 2015 e BARRUA 2016.
di ciascuna delle annate che sono state sottoposte all’assaggio si nota il carattere peculiare e distintivo, accomunati dalla grande emozione che ha accompagnato l’esperienza sensoriale. Allo stesso tempo, Barrua rimane inconfondibilmente sé stesso, profondamente radicato nel territorio ma di respiro internazionale.
BARRUA ISOLA DEI NURAGHI IGT 2015 – 15% VOL – Voto 98,2/100 ANFORA D’ORO
In particolare, se Barrua 2015 si propone visivamente e olfattivamente maturo, con il suo color rubino carico e i riflessi granata, e con sentori molto simili all’annata precedente, ancorché più giovani, al gusto svela la sua freschezza e le sue capacità: il tannino ancora in evoluzione regala la sensazione piacevolmente piccante del tabacco Virginia, e si profila come un vino di grande longevità, capace di emozionare ancora per tanti anni a venire.
BARRUA ISOLA DEI NURAGHI IGT 2016 – 15% VOL – Voto 98,5/100 ANFORA D’ORO
Di contrasto, Barrua 2016 ha ancora i colori ed i profumi della prima giovinezza, con i suoi riflessi violacei e i profumi fruttati dominanti, che in bocca si accompagnano alle spezie, al mallo di noce, al tabacco biondo. Il tannino si dimostra notevolmente evoluto e morbido, e l’annata si concede nel complesso più avvolgente.
NOTE:
BARRUA, che prende il nome dalla località agricola in cui si trova la cantina, è un blend in cui il Carignano fa la parte del leone, con piccole percentuali di Merlot e Cabernet Sauvignon. I terreni su cui giacciono i vigneti sono profondi, sassosi, caratterizzati da sabbia mista ad argilla. Il clima, mite in inverno e torrido ma ventoso d’estate, fa sì che la zona sia particolarmente vocata per la produzione di vini rossi importanti. La vendemmia si svolge nell’arco di un mese vinificando separatamente le diverse varietà. Le uve raccolte a mano fermentano con macerazione sulle bucce per 12- 15 giorni a temperature controllate di 25- 28 °C, con follature quotidiane. Ai primi di dicembre si travasa in barrique selezionate. La maturazione in legno si protrae per circa 18 mesi, al termine dei quali viene creato l’assemblaggio in vasche di cemento vetrificato, dove il vino riposa per circa 40-50 giorni. Successivamente si procede all’imbottigliamento e all’affinamento in bottiglia, della durata di almeno 4-5 mesi.
Abbiamo chiesto a Salvatore Santus, Sales & Marketing Manager di AgriPunica di raccontarci la storia della cantina, per far conoscere questa bellissima azienda in maniera più approfondita ai nostri lettori.
L’Azienda Agricola Punica S.p.A. nasce nel 2002 per volere di alcuni illustri esponenti del panorama vitivinicolo nazionale, quali il gruppo riconducibile alla Tenuta San Guido di Bolgheri (LI) da una parte, La Cantina di Santadi con il suo Presidente Antonello Pilloni e l’enologo Giacomo Tachis dall’altra, che da parecchio tempo era consulente enologo per entrambe le cantine e fece da trait d’union.
La mission della cantina è quella di produrre vini di alta qualità a base di uve Carignano coltivate nel basso Sulcis, zona particolarmente vocata, unendo l’esperienza sul territorio con uno know-how di respiro internazionale.
Molto della pur ancor breve storia di AgriPunica è dovuta proprio a Giacomo Tachis, padre del rinascimento del vino italiano e indiscutibilmente l’enologo che maggiormente ha segnato un’epoca nel rilancio dell’Italia vinicola a livello mondiale. Nel 2002, all’avvio di questa nuova avventura, Tachis, che oltre ad esserne l’enologo era anche socio e consigliere di amministrazione, creò il primo vino rosso per Agripunica, denominato Barrua, a cui seguì nel 2005 il secondo vino rosso che prese il nome di Montessu. Le sapienti mani del Dott. Tachis fecero ancora una volta il “miracolo”; lui che amava definirsi un “Mescolavin”, riuscì ancora una volta a creare due prodotti dai tratti ben definiti, che ebbero sin da subito riconoscimenti di rilievo internazionale. Il Samas, bianco della casa e l’ultimo arrivato, seppur giovane gode già di notevole notorietà. Giacomo Tachis è purtroppo mancato nel febbraio 2016, lasciando però un’eredità importante ai suoi stimati collaboratori che oggi, da affermati enologi, portano avanti con lo stesso rigore del grande Maestro; uno di questi è Giorgio Marone, attuale enologo di AgriPunica.
I tre vini di Agripunica sono oggi affermati nei mercati internazionali ed esportati in circa 40 diversi paesi nel Mondo. Ma aldilà delle classificazioni, seppur importanti in questo settore, ciò che ci rende orgogliosi è il continuo e appassionato sostegno che arriva dal consumatore, dagli amanti del vino, sia in Italia che all’estero; si tratta di coloro che scelgono uno dei nostri vini per accompagnare i propri pranzi o cene, così come per condividere con i propri cari bei momenti di vita, attimi che vale la pena di “firmare” nel tempo accompagnandoli con un buon calice. Da parte nostra ringraziamo attraverso l’impegno e la cura nel continuare a offrire ai nostri Clienti prodotti di alta qualità, che possano trasmettere sempre grandi emozioni.
INFO:
Agricola Punica
Via Giacomo Tachis 14
09010 Santadi (SU)
Tel. 0781 941012
[email protected]

Direttore Responsabile
Nell’ottobre del 2006 nasce a Bracciano con sede legale in Roma “ Epulae Accademia Enogastronomica Internazionale” e con essa Epulae News il nostro giornale quotidiano online.
Epulae nel 2009 come previsto per legge sposta la sede legale a Cagliari in quanto viene riconosciuta dalla Repubblica Italiana con DPR 361/2000 e iscritta in data 22 giugno 2009 nel registro delle persone giuridiche negli uffici del Governo della Prefettura di Cagliari.
L’associazione Epulae è stata costituita allo scopo di promuovere i prodotti più veri, diffondere la cultura enogastronomica e difendere così i prodotti più tipici della nostra agricoltura, sempre più a rischio di estinzione, in quanto minacciata dai prodotti massificati, geneticamente modificati e per questo economicamente più vantaggiosi.
Lavorare per la qualità costa fatica e denaro, ma la passione per l’enogastronomia e per la nostra cultura ci sostiene e speriamo sostenga i tanti produttori e chef che hanno scelto questa strada.
E’ proprio in questo mondo sempre più globale che l’attenzione per il “particolare”, il piccolo, il territorio diventa importante, soprattutto per difendere e far conoscere le identità locali, fonti insostituibili di crescita culturale.
Qualcuno potrà pensare che ci siano anche troppe associazioni che operano in questo settore, ma Epulae non è nata per mettersi in competizione con le altre, è più una variante nuova del classico concetto di associazione, è un grande ombrello sotto il quale trovano casa tante sezioni ognuna dedicata ad un settore specifico del grande mondo dell’enogastronomia. Esperti di vino, birra, distillati, acque minerali, miele, olio, salumi, formaggi, caffè, specialisti in scienze dell’alimentazione, chef, pizzaioli, maestri dell’arte bianca, pasticcieri, gelatieri, ecc., hanno all’interno di Epulae il proprio spazio d’incontro e di confronto, uno spazio che si espande e diventa un grande crogiuolo culturale dove le esperienze di ognuno e dei vari gruppi si fondono in un movimento unico di sostegno e di divulgazione della cultura enogastronomica. Epulae è il nome latino che identifica i cibi. E proprio nell’antica Roma, in occasione di feste religiose, ad alcuni cittadini romani veniva riconosciuto il diritto di banchettare pubblicamente in tavole imbandite dei migliori cibi e bevande, sotto la guida di un collegio sacerdotale.
Proprio come allora, anche oggi, nella nostra associazione ci avventuriamo alla scoperta dei cibi e delle bevande della nostra terra, sotto la guida dei maestri di Epulae, per conoscere, imparare e cogliere gli aspetti sensoriali e culturali dei cibi. Anche il simbolo della nostra associazione racchiude, in una visione artistica, i concetti cari ai soci fondatori ed ai nostri membri. L’anfora romana, recipiente per il trasporto delle derrate alimentari e del vino, viaggiava sulle navi per giungere alle tavole dei nobili commensali, portando con loro un carico di novità, cultura ed esotismo dal luogo di produzione alle tavole di Roma. Un modo per scambiare saperi e sapori e per unire sulle tavole i quattro angoli dell’Impero. Ed è sopra l’anfora, per i romani simbolo del corpo contenitore dell’anima, che si disegnano le onde del Mare Nostrum, il Mediterraneo, grande via di comunicazione del mondo antico e che ancora oggi rappresenta il luogo d’incontro di mondi e culture diverse, che sulle sue sponde si affacciano, si confrontano e si fondono. Ed è nelle terre che si affacciano sul Mediterraneo che sono venute a contatto le culture del mondo antico, luoghi di incontro dove sono nate tradizioni enogastronomiche uniche e spettacolari, fusione di gusti e di sapori che sulla tavola raccontano storie di scontri ed incontri tra il nord ed il sud del Mediterraneo.
Percorrendo lo stivale dal sud al nord, si scopre una tradizione enogastronomica ricca di sapori, elaborata ed arricchita nei millenni dai popoli che hanno attraversato l’Italia. Profumi e sapori che si incontrano e si fondono, dagli appennini alle alpi, raccontando storie e sapori di culture diverse. L’associazione è nata quindi con lo scopo di promuovere e diffondere la cultura alimentare, enologica, gastronomica e dell’analisi sensoriale attraverso attività di promozione, formazione, editoriali e turistiche.
L’associazione è presente con delegazioni o referenti nel Lazio, Veneto, Sardegna, Sicilia, Puglia, Calabria, Lombardia, Liguria, Piemonte, Toscana, Umbria e sedi estere negli Stati Uniti, Argentina, Nuova Zelanda Australia, Canada, Svizzera, Danimarca, Francia e Giappone. L’associazione opera suddivisa in sezioni, ognuna delle quali raggruppa uniformemente per competenze gli iscritti. Sommelier-enogastronomi, giornalisti di enogastronomia, analisti sensoriali degli alimenti, esperti degustatori, esperti in scienze dell’alimentazione, esperti in storia dell’alimentazione, chef in progress, rural chef pizzaioli, panettieri, pasticcieri, cioccolatieri, gelatieri e barman, che opereranno nelle proprie sezioni, per fare attività di promozione e formazione, organizzando corsi grazie ai quali i nostri associati potranno contare su opportunità di formazione continua, ampliare il proprio bagaglio di competenze, confrontarsi con i colleghi e acquisire attestati di qualificazione che ne certifichino le competenze teorico-pratiche.
Con questo spirito è nata anche Epulae News “Wine and Food Magazine”, la testata giornalistica online, anche organo d’informazione dell’associazione, attraverso la quale vengono promosse le attività, i corsi di formazione e le iniziative messe in campo dai nostri associati. Il giornale online sarà anche il luogo dove le varie delegazioni potranno promuovere le proprie attività, il territorio ed i prodotti locali. Uno spazio dove i soci potranno parlare delle proprie esperienze, suggerire iniziative e promuovere aspetti particolari della cultura enogastronomica, ma aperto anche ai lettori occasionali che vorranno inviarci il proprio contributo.