“Non si farà la solita sagra delle ciliegie, ma una mostra mercato”. Una soluzione che il sindaco Francesco Di Giorgio mette in atto: “per dare la possibilità ai produttori di vendere le proprie ciliegie e agli amanti della piccola drupacea di poterle gustare”. L’appuntamento è per domenica Domenica 13 giugno dalle ore 9,00 alle ore 20,00, in piazza Santa Rosalia.
Il territorio chiusese, grazie al suo particolare microclima, rappresenta uno degli areali preferiti da questa coltura. Con una produzione che si attesta suoi 4000 q.li circa, la ciliegia costituisce, per la comunità chiusese, un prodotto di pregio. Gran parte della produzione è a coltivazione biologica.
Tre le cultivar locali: la moscatella, la cappuccia e la caddusa. Le prime due sono autofertili, pertanto, la loro impollinazione è incrociata nel senso che il gamete maschile si trova nella cultivar “muscatedda”, mentre il gineceo è inserito nella “cappuccia”.
La cultivar muscatella o muscatedda è costituita da piccoli frutti sferoidali presente in due entità: la “nera” di colore rosso scuro uniforme e la “bianca” di colore rosso chiaro punteggiata di bianco; per la sua facile deperibilità ha uno scarso valore commerciale. La cultivar “cappuccia” presenta dei frutti molto più grossi di colore rosso scuro uniforme. La polpa a maturità è duracina di sapore dolce lievemente contrastato con un buon bilanciamento tra zuccheri e acidi organici, a suo vantaggio, ha una più lunga conservabili. La “Caddusa” ha un gusto contrastato, non è molliccia, ha aromi propri inoltre e non raggrinzisce. Negli ultimi anni, grazie all’areale favorevole sono state introdotte altre avarietà nazionali, ottenedo ottimi risultati e allargando il calendario produttivo.
Le ciliegie hanno delle proprietà salutistiche davvero ragguardevoli. Secondo uno studio americano, pare che la piccola drupa, abbia un effetto benefico sul cuore attraverso un’azione antidolorifica che le renderebbe simili all’acetilsalicilico. Sembra che le sostanze responsabili degli effetti antidolorifici, attribuiti alle ciliegie sono gli antociani, (sali, di solito cloruri) che oltre a conferire la colorazione rosso arancio, rendono questo frutto simili all’aspirina senza però averne gli effetti collaterali.
Hanno altresì importanti proprietà terapeutiche: contrastano l’ipertensione, leggermente lassative e diuretiche, ricche di vitamine, in particolare A e C, e nutrono in modo ottimale durante il periodo estivo perché contengono molti sali minerali (potassio, calcio, ferro) che vengono dispersi con il sudore. Inoltre, sono dietetiche, perché forniscono un medio apporto di zuccheri e proteine ed hanno solo 38 calorie per ogni 100 grammi di prodotto. La ciliegia contiene anche il levulosio uno zucchero molto adatto ai diabetici, risulta per questo sia indicato per gli obesi e i pletorici che possono mangiarne a volontà.
La polpa, inoltre può essere utile per rinfrescare pelli irritate, mentre un decotto di peduncoli può essere usato come lenitivo per pelli screpolate.
Da qualche anno l’azienda dei fratelli Perricone ha si è dedicata anche alla trasformazione del prodotto, infatti, le ciliegie possono essere utilizzate per la produzione di marmellate, sciroppi, succhi, canditi, salse, distillati, sorbetti e mostarde e liquori come maraschino, ratafià, cherry e brandy, prodotti che potrebbero dare un valore aggiunto all’intera produzione. Interessanti anche i gelati alla ciliegia e vari dessert preparati dalle aziende dolciarie locali di Giuseppe e Nino Colletti.
Agronomo, storico dell’enogastronomia mediterranea, scrittore e giornalista. E’ stato presidente regionale dell’ARGA, Associazione Regionale dei Giornalisti esperti in agricoltura, ambiente, agroalimentare, turismo rurale, pesca e territorio, organo di specializzazione della Federazione Nazionale della Stampa, scrive per diverse testate giornalistiche nazionali. E’ presidente regionale e vicepresidente nazionale dell’Accademia Internazionale Epulae, segretario generale della Federazione Internazionale dei Giornalisti e Scrittori di Turismo (Flai – Fijet). Ha insegnato Enogastronomia, Vitivinicoltura, Agroalimentare e Turismo Rurale (Terza area) presso gli Istituti Professionali Alberghieri ed Agrari: Paolo Borsellino di Palermo, Ugo Mursia, Sen. G. di Molinari di Sciacca e Calogero Don Vincenti di Bisacquino, nonché in diversi corsi di formazione di Enti Professionali. E’ stato componente come giurato di diverse gare enogastronomiche a carattere nazionale.
Ha al suo attivo diverse pubblicazioni come: I prodotti dell’Isola del sole, Sicilia Rurale, Guida all’Agriturismo siciliano, edizione 2007 e 2008, La Sicilia a cavallo, Sicilia the Excelland, Guida alle agevolazioni contributive e creditizie in agricoltura, per conto della Regione Siciliana; La Riserva Naturale Orientata dei Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio; La Riserva Naturale Orientata di Monte Carcaci; La Riserva Naturale Orientata di Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco, per l’Istituto Poligrafico Europeo; Il Parco dei Monti Sicani, Edizione Sikana Progetti d’Arte; I pani votivi di S. Giuseppe a Chiusa Sclafani e la mostra etnografica di Palermo (1891/92), Ispe Archimede; Atlante del pane di Sicilia, per il Consorzio “Gian Pietro Ballatore”; Cento e più idee per valorizzare le aree rurali, Ed. Ispe Archimede; Cuscus: Storia, cultura e gastronomia, Casa Editrice AGRA Roma; I frutti di Sicilia nell’opera di Gianbecchina con testi di Mario Liberto, Andrea Camilleri, Maria Luisa Spezzani, per il Consorzio Agrario di Palermo; Legumi: gioielli d’Italia, Casa Editrice AGRA Roma; La cucina dei Monsù nel Regno delle Due Sicilie, Ed. Kalòs; Couscous Koinè culturale dei popoli, Ed. Kalòs; Legumi sostenibili: buoni per buongustai, vegetariani e vegani.