Quando il cast del Gattopardo andò in visibilio.
Tra le pagine ingiallite del meraviglioso volume Siciliani a tavola di Alberto Denti di Pirajno, ho trovato una curiosa ricetta del cuoco Mimì Lo Giudice, per vent’anni monzù in casa Mazzarino, a Palermo, chiamata Insalata cavalera.
Il piatto, sebbene rievochi imprese cavalleresche, in realtà si caratterizza per una semplicità unica e per gli alimenti che lo compongono è facilmente collocabile tra i piatti dell’aristocrazia palermitana.
Il pomodoro ha parte essenziale, ma quello che fa da padrone è il pesce. ”Si tratta di pomodoro, ovviamente crudo, tagliato a fette, e condito con trito di prezzemolo, olio e limone, ma con l’aggiunta dell’aragosta tagliata a dadini e a code di gamberi, conditi nello stesso modo, e con guarnizione di spicchi di uova sode”.
Un piatto costoso che solo i ricchi potevano permettersi e che Don Mimì preparava per quella casta dominante della Palermo Liberty. Naturalmente questa prelibatezza è andata totalmente dimenticata.
Lo stesso chef preparava un dimenticato pasticcio di san Giuseppe, «una sfoglia ripiena di verdure di stagione», e che dovrebbe quindi, a occhio, potrebbe derivare dalle torte di verdura dei liguri, presenti a Palermo per circa tre secoli. Un piatto che ricorda le ngirate greco-albanesi di Palazzo Adriano.
Pare che il Monzù Don Mimmì l’ultima volta che fece degustare questi piatti, fu in occasione delle riprese del famosissimo film Il Gattopardo di Luchino Visconti.
In quella circostanza la troupe del noto regista andò in escandescenza compresi Burt Lancaster e Serge Reggiani che interpretavano il primo l’aristocratico Don Fabrizio Corbera, principe di Salina, duca di Querceta, marchese di Donnafugata e il secondo il borghese Don Calogero Sedara “sempre le guance mal rasate, accento plebeo, abiti bislacchi, un persistente olezzo di sudore, ma una rara intelligenza”.
Denti A. di Pirajno, Siciliani a tavola, a cura di Massimo Alberini, Longanesi, & C., Milano, 1970.
Agronomo, storico dell’enogastronomia mediterranea, scrittore e giornalista. E’ stato presidente regionale dell’ARGA, Associazione Regionale dei Giornalisti esperti in agricoltura, ambiente, agroalimentare, turismo rurale, pesca e territorio, organo di specializzazione della Federazione Nazionale della Stampa, scrive per diverse testate giornalistiche nazionali. E’ presidente regionale e vicepresidente nazionale dell’Accademia Internazionale Epulae, segretario generale della Federazione Internazionale dei Giornalisti e Scrittori di Turismo (Flai – Fijet). Ha insegnato Enogastronomia, Vitivinicoltura, Agroalimentare e Turismo Rurale (Terza area) presso gli Istituti Professionali Alberghieri ed Agrari: Paolo Borsellino di Palermo, Ugo Mursia, Sen. G. di Molinari di Sciacca e Calogero Don Vincenti di Bisacquino, nonché in diversi corsi di formazione di Enti Professionali. E’ stato componente come giurato di diverse gare enogastronomiche a carattere nazionale.
Ha al suo attivo diverse pubblicazioni come: I prodotti dell’Isola del sole, Sicilia Rurale, Guida all’Agriturismo siciliano, edizione 2007 e 2008, La Sicilia a cavallo, Sicilia the Excelland, Guida alle agevolazioni contributive e creditizie in agricoltura, per conto della Regione Siciliana; La Riserva Naturale Orientata dei Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio; La Riserva Naturale Orientata di Monte Carcaci; La Riserva Naturale Orientata di Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco, per l’Istituto Poligrafico Europeo; Il Parco dei Monti Sicani, Edizione Sikana Progetti d’Arte; I pani votivi di S. Giuseppe a Chiusa Sclafani e la mostra etnografica di Palermo (1891/92), Ispe Archimede; Atlante del pane di Sicilia, per il Consorzio “Gian Pietro Ballatore”; Cento e più idee per valorizzare le aree rurali, Ed. Ispe Archimede; Cuscus: Storia, cultura e gastronomia, Casa Editrice AGRA Roma; I frutti di Sicilia nell’opera di Gianbecchina con testi di Mario Liberto, Andrea Camilleri, Maria Luisa Spezzani, per il Consorzio Agrario di Palermo; Legumi: gioielli d’Italia, Casa Editrice AGRA Roma; La cucina dei Monsù nel Regno delle Due Sicilie, Ed. Kalòs; Couscous Koinè culturale dei popoli, Ed. Kalòs; Legumi sostenibili: buoni per buongustai, vegetariani e vegani.