Nonostante il rinvio al 2021 per lockdown, il Salone internazionale del vino di Verona ha svolto il Premio 5StarWines, selezionando il vino della cantina di Offida tra i migliori d’Italia
Origini francesi, anima speziata e capacità di dar vita a grandi vini destinati a lunghi affinamenti. E’ l’identikit del Petit Verdot, vitigno internazionale con una seconda casa sulle colline di Offida (Ascoli Piceno), dove è stato piantato tredici anni fa dall’azienda agricola Terra Argillosa che oggi può brindare a un traguardo prestigioso. Il Marche Igt Rosso “Petì Verdò” 2013 è stato infatti selezionato tra i migliori vini d’Italia dal Premio 5StarWines 2020, l’annuale concorso enologico di Vinitaly, nella sezione “Wine Without Walls” riservata ai vini biologici e biodinamici certificati.
Nonostante la cinquantaquattresima edizione del Salone internazionale del vino di Verona sia stata rinviata al 2021 a causa del lockwdown, la giuria del premio internazionale abbinato alla fiera enologica di Verona è riuscita a garantire il regolare svolgimento del concorso. La valutazione degli oltre duemila vini in gara è stata svolta attraverso degustazioni alla cieca da giudici internazionali selezionati, che hanno lavorato connessi in video conference dai propri paesi sotto il coordinamento dei giudici e del team presenti a Verona. Il Marche Igt Rosso “Petì Verdò” 2013 ha ottenuto il punteggio di 90/100 conquistandosi il diritto di entrare nella guida “5StarsWines – the Book 2021”, destinata a raccontare i migliori vini selezionati da Vinitaly ai wine lovers di tutto il mondo.
“Proprio in questi giorni – racconta Raffaele Paolini, alla guida di Terra Argillosa insieme alla moglie Sara Tirabassi – stiamo vendemmiando nella nostra vigna i grappoli di Petit Verdot e a giudicare dalle premesse quella in corso sarà un’ottima annata. La scelta di piantare quest’uva insieme alle varietà più classiche del nostro territorio deriva dalle sue caratteristiche, che la rendono adatta al nostro microclima e alla nostra voglia di sperimentare inseguendo ciò che ci emoziona”. “Per il suo carattere spigoloso – sottolinea Sara Tirabassi – il Petit Verdot non viene vinificato quasi mai in purezza. Noi abbiamo scelto di andare controcorrente scegliendo di aspettarlo senza fretta, lasciandolo maturare in legno e in bottiglia in modo da assecondare le sue evoluzioni naturali”.
Originario del Médoc, la zona più famosa del Bordeaux, e utilizzato per la produzione dei grandi vini francesi di questa regione, il Petit Verdot è diffuso a macchie di leopardo in diverse regioni del mondo tra cui l’Italia centrale. Nel nostro paese, tuttavia, la sua presenza è limitata (circa 660 ettari secondo gli ultimi dati disponibili) a causa del suo carattere esigente. Il clima soleggiato e ventilato del Piceno, insieme ai terreni ricchi di argilla, hanno consentito il suo impianto nella zona, dove ha dimostrato di dar vita a frutti di prima qualità.
Il vino premiato – Dopo la vendemmia a metà settembre e la fermentazione in acciaio, il vino riposa per un anno in legno di rovere per proseguire poi l’affinamento in bottiglia. Un colore rubino carico e intensi profumi fruttati e floreali con un’elegante nota speziata e un richiamo vegetale sono le caratteristiche del “Petì Verdò” di Terra Argillosa. Il gusto persistente e morbido lo rende perfettamente abbinabile con carni rosse, cacciagione e piatti speziati.
Luca Casadei
Ufficio stampa Terra Argillosa
[email protected] – Cell. 3381274770
Direttore Responsabile
Nell’ottobre del 2006 nasce a Bracciano con sede legale in Roma “ Epulae Accademia Enogastronomica Internazionale” e con essa Epulae News il nostro giornale quotidiano online.
Epulae nel 2009 come previsto per legge sposta la sede legale a Cagliari in quanto viene riconosciuta dalla Repubblica Italiana con DPR 361/2000 e iscritta in data 22 giugno 2009 nel registro delle persone giuridiche negli uffici del Governo della Prefettura di Cagliari.
L’associazione Epulae è stata costituita allo scopo di promuovere i prodotti più veri, diffondere la cultura enogastronomica e difendere così i prodotti più tipici della nostra agricoltura, sempre più a rischio di estinzione, in quanto minacciata dai prodotti massificati, geneticamente modificati e per questo economicamente più vantaggiosi.
Lavorare per la qualità costa fatica e denaro, ma la passione per l’enogastronomia e per la nostra cultura ci sostiene e speriamo sostenga i tanti produttori e chef che hanno scelto questa strada.
E’ proprio in questo mondo sempre più globale che l’attenzione per il “particolare”, il piccolo, il territorio diventa importante, soprattutto per difendere e far conoscere le identità locali, fonti insostituibili di crescita culturale.
Qualcuno potrà pensare che ci siano anche troppe associazioni che operano in questo settore, ma Epulae non è nata per mettersi in competizione con le altre, è più una variante nuova del classico concetto di associazione, è un grande ombrello sotto il quale trovano casa tante sezioni ognuna dedicata ad un settore specifico del grande mondo dell’enogastronomia. Esperti di vino, birra, distillati, acque minerali, miele, olio, salumi, formaggi, caffè, specialisti in scienze dell’alimentazione, chef, pizzaioli, maestri dell’arte bianca, pasticcieri, gelatieri, ecc., hanno all’interno di Epulae il proprio spazio d’incontro e di confronto, uno spazio che si espande e diventa un grande crogiuolo culturale dove le esperienze di ognuno e dei vari gruppi si fondono in un movimento unico di sostegno e di divulgazione della cultura enogastronomica. Epulae è il nome latino che identifica i cibi. E proprio nell’antica Roma, in occasione di feste religiose, ad alcuni cittadini romani veniva riconosciuto il diritto di banchettare pubblicamente in tavole imbandite dei migliori cibi e bevande, sotto la guida di un collegio sacerdotale.
Proprio come allora, anche oggi, nella nostra associazione ci avventuriamo alla scoperta dei cibi e delle bevande della nostra terra, sotto la guida dei maestri di Epulae, per conoscere, imparare e cogliere gli aspetti sensoriali e culturali dei cibi. Anche il simbolo della nostra associazione racchiude, in una visione artistica, i concetti cari ai soci fondatori ed ai nostri membri. L’anfora romana, recipiente per il trasporto delle derrate alimentari e del vino, viaggiava sulle navi per giungere alle tavole dei nobili commensali, portando con loro un carico di novità, cultura ed esotismo dal luogo di produzione alle tavole di Roma. Un modo per scambiare saperi e sapori e per unire sulle tavole i quattro angoli dell’Impero. Ed è sopra l’anfora, per i romani simbolo del corpo contenitore dell’anima, che si disegnano le onde del Mare Nostrum, il Mediterraneo, grande via di comunicazione del mondo antico e che ancora oggi rappresenta il luogo d’incontro di mondi e culture diverse, che sulle sue sponde si affacciano, si confrontano e si fondono. Ed è nelle terre che si affacciano sul Mediterraneo che sono venute a contatto le culture del mondo antico, luoghi di incontro dove sono nate tradizioni enogastronomiche uniche e spettacolari, fusione di gusti e di sapori che sulla tavola raccontano storie di scontri ed incontri tra il nord ed il sud del Mediterraneo.
Percorrendo lo stivale dal sud al nord, si scopre una tradizione enogastronomica ricca di sapori, elaborata ed arricchita nei millenni dai popoli che hanno attraversato l’Italia. Profumi e sapori che si incontrano e si fondono, dagli appennini alle alpi, raccontando storie e sapori di culture diverse. L’associazione è nata quindi con lo scopo di promuovere e diffondere la cultura alimentare, enologica, gastronomica e dell’analisi sensoriale attraverso attività di promozione, formazione, editoriali e turistiche.
L’associazione è presente con delegazioni o referenti nel Lazio, Veneto, Sardegna, Sicilia, Puglia, Calabria, Lombardia, Liguria, Piemonte, Toscana, Umbria e sedi estere negli Stati Uniti, Argentina, Nuova Zelanda Australia, Canada, Svizzera, Danimarca, Francia e Giappone. L’associazione opera suddivisa in sezioni, ognuna delle quali raggruppa uniformemente per competenze gli iscritti. Sommelier-enogastronomi, giornalisti di enogastronomia, analisti sensoriali degli alimenti, esperti degustatori, esperti in scienze dell’alimentazione, esperti in storia dell’alimentazione, chef in progress, rural chef pizzaioli, panettieri, pasticcieri, cioccolatieri, gelatieri e barman, che opereranno nelle proprie sezioni, per fare attività di promozione e formazione, organizzando corsi grazie ai quali i nostri associati potranno contare su opportunità di formazione continua, ampliare il proprio bagaglio di competenze, confrontarsi con i colleghi e acquisire attestati di qualificazione che ne certifichino le competenze teorico-pratiche.
Con questo spirito è nata anche Epulae News “Wine and Food Magazine”, la testata giornalistica online, anche organo d’informazione dell’associazione, attraverso la quale vengono promosse le attività, i corsi di formazione e le iniziative messe in campo dai nostri associati. Il giornale online sarà anche il luogo dove le varie delegazioni potranno promuovere le proprie attività, il territorio ed i prodotti locali. Uno spazio dove i soci potranno parlare delle proprie esperienze, suggerire iniziative e promuovere aspetti particolari della cultura enogastronomica, ma aperto anche ai lettori occasionali che vorranno inviarci il proprio contributo.