Di Mario Liberto
L’evento che ha visto il “ritorno” di Topazia Alliata come padrona di casa nella cantina Duca di Salaparuta di Casteldaccia è stato un tributo straordinario alla storia, alla cultura e all’arte siciliana. Il merito particolare va al Direttore Roberto Magnisi che ha ideato l’iniziativa e al Maestro Arrigo Musti, che con la sua opera ha saputo rendere omaggio alla figura iconica di Topazia Alliata, restituendole la centralità che merita.
L’unione tra arte e vino è sempre affascinante, e in questo caso, la storica cantina Duca di Salaparuta ha celebrato perfettamente questa fusione, con un omaggio che non solo celebra il passato, ma guarda al futuro. Il vino, come l’arte, è una forma di espressione che racconta un territorio, una cultura, e nel caso di Duca di Salaparuta, racconta la Sicilia in tutta la sua bellezza e complessità.
L’opera del Maestro Musti, che ha saputo rappresentare Topazia in tutte le sue sfaccettature, si configura come un tributo non solo alla sua figura, ma anche alla storia e alla tradizione della cantina Duca di Salaparuta. Quest’opera ora campeggia con orgoglio nel salone delle degustazioni, che da oggi porta il nome della stessa padrona di casa, Topazia. Un omaggio che celebra la sua eredità e il legame profondo con la cantina, simbolo di un’intramontabile passione per l’arte vinicola
Arrigo Musti, con il suo stile unico e la sua visione artistica, ha saputo dare “corpo” a Topazia, restituendole una nuova vitalità attraverso una sintesi tra mitologia, modernità e tradizione. L’artista ha saputo catturare l’essenza di Topazia, creando un’opera che trascende il tempo e celebra la sua forza, il suo spirito e la sua unicità.
Il termine “Impop” che definisce la cifra stilistica di Musti, racchiude una profondità e una visione che vanno oltre il concetto di pop art. Con le sue tecniche miste e l’uso di materiali come smalti su alluminio, Musti ha saputo creare un ponte tra il passato classico e la contemporaneità, trasportandoci in una dimensione in cui l’arte non è solo “pop”, ma anche un’esperienza profondamente radicata nella nostra storia e cultura. La sua opera non è solo un atto di creatività, ma una riflessione sull’identità, sulla memoria storica e sulla difesa del nostro patrimonio culturale.
Topazia Alliata è stata una figura fondamentale nella storia della cantina e nella cultura siciliana. Eclettica, anticonformista e dall’incredibile fascino, Topazia ha avuto un ruolo determinante nel mondo dell’arte e della cultura, tanto in Italia quanto all’estero. La sua figura di intellettuale e donna di grande sensibilità è stata celebrata, non solo come un simbolo della tradizione siciliana, ma anche come un’ispirazione per tutte le donne del territorio. Il suo spirito libero e la sua visione innovativa l’hanno resa un punto di riferimento per molti, e il suo legame con la Sicilia è stato indissolubile, nonostante i tanti viaggi e le esperienze internazionali.
Il suo legame con Fosco Maraini, il trasferimento in Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale e la sua successiva carriera da imprenditrice nel settore vinicolo sono stati momenti cruciali nella sua vita, che hanno contribuito a dare forma alla sua figura di grande donna di cultura. Il suo impegno nel mondo dell’arte, attraverso la Galleria d’Arte a Trastevere e i suoi legami con artisti e collezionisti internazionali, ha lasciato un’impronta incancellabile nella scena culturale del Novecento.
A ingigantire la giornata hanno contribuito lo straordinario personale della cantina e i tre jazzisti che hanno armonizzato la mattinata, contribuendo a creare un’atmosfera unica, dove il vino, le note musicali e l’arte si sono fusi in un’esperienza indimenticabile.
La manifestazione ha avuto anche un’importante valenza simbolica per il territorio della “Piana d’Oro” bagherese, che ha visto un riscatto culturale grazie alla forza evocativa dell’arte e del vino. L’evento ha rappresentato un momento di rinascita per quest’area, che attraverso la cultura, l’enogastronomia e le sue radici storiche sta riscoprendo la propria identità. In questo contesto, la figura di Topazia Alliata non è solo un simbolo di nobiltà e cultura, ma un faro che illumina un percorso di riscoperta e valorizzazione del territorio.
In definitiva, l’evento è stato una celebrazione della memoria e del futuro, un’occasione unica per riscoprire la storia siciliana, l’arte e il vino come espressioni di una cultura che non smette mai di evolversi, ma che resta saldamente radicata nella sua tradizione.
Agronomo, storico dell’enogastronomia mediterranea, scrittore e giornalista. E’ stato presidente regionale dell’ARGA, Associazione Regionale dei Giornalisti esperti in agricoltura, ambiente, agroalimentare, turismo rurale, pesca e territorio, organo di specializzazione della Federazione Nazionale della Stampa, scrive per diverse testate giornalistiche nazionali. E’ presidente regionale e vicepresidente nazionale dell’Accademia Internazionale Epulae, segretario generale della Federazione Internazionale dei Giornalisti e Scrittori di Turismo (Flai – Fijet). Ha insegnato Enogastronomia, Vitivinicoltura, Agroalimentare e Turismo Rurale (Terza area) presso gli Istituti Professionali Alberghieri ed Agrari: Paolo Borsellino di Palermo, Ugo Mursia, Sen. G. di Molinari di Sciacca e Calogero Don Vincenti di Bisacquino, nonché in diversi corsi di formazione di Enti Professionali. E’ stato componente come giurato di diverse gare enogastronomiche a carattere nazionale.
Ha al suo attivo diverse pubblicazioni come: I prodotti dell’Isola del sole, Sicilia Rurale, Guida all’Agriturismo siciliano, edizione 2007 e 2008, La Sicilia a cavallo, Sicilia the Excelland, Guida alle agevolazioni contributive e creditizie in agricoltura, per conto della Regione Siciliana; La Riserva Naturale Orientata dei Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio; La Riserva Naturale Orientata di Monte Carcaci; La Riserva Naturale Orientata di Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco, per l’Istituto Poligrafico Europeo; Il Parco dei Monti Sicani, Edizione Sikana Progetti d’Arte; I pani votivi di S. Giuseppe a Chiusa Sclafani e la mostra etnografica di Palermo (1891/92), Ispe Archimede; Atlante del pane di Sicilia, per il Consorzio “Gian Pietro Ballatore”; Cento e più idee per valorizzare le aree rurali, Ed. Ispe Archimede; Cuscus: Storia, cultura e gastronomia, Casa Editrice AGRA Roma; I frutti di Sicilia nell’opera di Gianbecchina con testi di Mario Liberto, Andrea Camilleri, Maria Luisa Spezzani, per il Consorzio Agrario di Palermo; Legumi: gioielli d’Italia, Casa Editrice AGRA Roma; La cucina dei Monsù nel Regno delle Due Sicilie, Ed. Kalòs; Couscous Koinè culturale dei popoli, Ed. Kalòs; Legumi sostenibili: buoni per buongustai, vegetariani e vegani.