GLI EFFETTI BENEFICI DEL MIELE GREZZO.
Il 20 maggio 2021 è stata celebrata la Giornata Mondiale delle Api, quindi, quale migliore occasione parlare degli effetti benefici del miele?
L’importanza medicinale del miele è conosciuta e documentata nelle più antiche letterature mediche del mondo, proprio per le proprietà antimicrobiche e cicatrizzanti, infatti, mantiene la ferita umida e con la sua alta viscosità protegge la ferita dalle infezioni. La proprietà antimicrobica è determinata, nella maggior parte dei mieli, dalla produzione di perossido di idrogeno (ossia l’acqua ossigenata). Esiste però il miele di manuka, che è attivo anche quando l’attività del perossido di idrogeno è bloccata, e la sua attività sembra dovuta al basso pH e all’alto contenuto zuccherino che non permette ai batteri di sopravvivere. È proprio per questo motivo, sembra essere efficace anche nei fenomeni di antibiotico-resistenza, che costituisce uno dei grossi problemi al livello di salute pubblica e in particolar modo, ospedaliera. Con questo non voglio dire di sostituire gli antibiotici, che quando realmente servono e se prescritti dal medico vanno usati, col miele, però, il suo interesse al livello scientifico va aumentando, infatti, negli ultimi 30 anni 12.404 lavori sul miele, sono stati pubblicati su PubMed.
Il miele è il prodotto principale delle api (Apis mellifica) ed il suo uso è molto antico come antibatterico, come cicatrizzante e come conservante, infatti, nella maggior parte delle culture è stato utilizzato come nutriente, come farmaco, sia per uso interno, che per uso topico (pelle). Veniva utilizzato sin dall’antichità per accelerare la guarigione delle ferite, oltre a essere utilizzato per la cura delle ustioni, ulcere cutanee e infiammazioni, favorendone quindi, la crescita di nuovi tessuti.
Ma tutte queste azioni a cosa sono dovute? Ce lo spiega questa pubblicazione: Mandal M. D., Mandal S. – Honey: its medicinal property and antibacterial activity – Asian Pac J Trop Biomed. 2011 Apr; 1 (2): 154-160. La proprietà antibatterica alla sua elevata osmolarità, ossia alla elevata densità determinata dal contenuto di zucchero, all’acidità (basso pH) e al contenuto di perossido di idrogeno (H2O2) e componenti non perossidi come il metilglioxale (MGO). L’attività del perossido, però, può essere distrutta dal calore, motivo per cui si consiglia sempre il consumo del miele grezzo, quindi, quello semplicemente filtrato e non pastorizzato.
Il miele ha, inoltre, un pH tipicamente acido, compreso tra 3,2 e 4,5, che è abbastanza basso da giustificare un’azione antibatterica.
Un’altra azione antibatterica importante del miele è determinata dall’effetto osmotico, dovuto all’elevato contenuto di zucchero e al basso contenuto di umidità, quindi, con un basso valore di acqua libera disponibile per la proliferazione batterica che giustifica le proprietà conservanti del miele.
Però queste proprietà possono variare notevolmente dal 3 al 50% ed oltre, perché dipendono dal contenuto di perossidi di idrogeno, dai composti fenolici, dal pH del miele e dalla pressione osmotica esercitata dal miele. Tralasciando, però, il suo uso come “farmaco”, che esula dagli scopi di questo articolo, questa pubblicazione, Nasrin M., Azadeh Y.,m ed al. – Honey protects against chronic unpredictable mild stress induced-intestinal barrier disintegration and hepatic inflammation – Mol. Biol. Rep. 2020 Nov; 47 (11): 8475-8484, cioè, proprio per le sue proprietà antibatteriche e cicatrizzanti, svolge un’azione importante nel trattamento della permeabilità intestinale. Infatti, questo è uno dei fattori che partecipa alla formazione di una condizione di stress cronico alla base di numerose patologie infiammatorie. L’eccessiva permeabilità intestinale, chiamata anche intestino a colabrodo (leaky gut syndrom), caratterizzata da uno spazio eccessivo tra le cellule che costituiscono la mucosa intestinale, non riescono a regolare l’ingresso delle molecole e dei microrganismi al livello dell’intestino, rendendolo effettivamente un colabrodo. Questo lavoro ci dice che alcune componenti del miele, agiscono favorendo l’attività delle proteine, che svolgono la loro azione cementando le pareti laterali delle cellule della mucosa, riducendo, quindi, questo stato di infiammazione.
Si capisce, quindi, l’importanza del miele anche al livello nutrizionale, non solo per il suo contenuto di zuccheri, aminoacidi, ecc., ma anche per la preziosa azione dei suoi componenti, però, come per tutti gli alimenti nutraceutici la qualità è fondamentale. Consiglio, quindi, il consumo del miele grezzo, in cui l’unico processo di produzione ammesso è la filtrazione, per l’eliminazione dell’impurità. Acquistare il miele dai piccoli produttori, ci permette di conoscere più da vicino un prodotto di nicchia e di grande qualità, che ancora conserva la sapienza di una lunga tradizione e che arricchisce la nostra colazione di elementi veramente preziosi per la nostra salute.
Dal punto di vista universitario la mia carriera si potrebbe riassumere in poche parole: farmacista, biologa e nutrizionista . La passione dell’enogastronomia è nata, invece, un po’ prima del periodo universitario. Già dalle superiori, frequentando l’Istituto per Chimici “Michele Giua”, una delle materie di studio era Impianti Chimici ed uno dei docenti, l’allora Direttore della Cantina di Dolianova, ci aveva fatto studiare tutto il processo di produzione del vino, degustazione compresa. È stata una passione nata in quel periodo e che ho inseguito, per un bel po’ di tempo, nei periodi un po’ più liberi dagli studi universitari e di aggiornamento professionale. Finalmente nel 2019 sono diventata Sommelier e nel 2020 Maestro Degustatore Salumi, ma intorno al 2000 ho diretto la produzione alimentare e liquoristica presso un’azienda sarda, occupandomi anche di Ricerca scientifica applicata alla produzione industriale. Con Epulae ho iniziato a scrivere di questo mondo che mi appassiona, cercando di trasmettere non solo l’entusiasmo, ma anche tanti anni di approfondimento e di esperienza pratica.