Trionfo di gola è il più stratosferico appellativo che può essere attribuito a un dolce. Un’espressione così altisonante, tutta siciliana, capace di poter insediare il podio all’altro gioiello della pasticceria sicula: sua maestà la cassata. Per i romani l’attribuzione del trionfo era il massimo onore che veniva tributato. Per questo dolce l’onorificenza è stata proverbiale, una raffinatezza che non teme confronti e costituisce uno dei prodotti bandiera della “pasticceria conventuale” siciliana, infatti era famoso quello preparato dalle suore del monastero dell’ Origlione di Palermo, ubicato nel mandamento Palazzo Reale o Albergheria. Nonostante la bontà e l’originalità di questo dolce, il trionfo di gola, è caduto in disuso, diventando spesso un solo oggetto narrativo, sia per le difficoltà nella preparazione del dolce, sia perché è un dolce abbastanza corposo adatto a più commensali. Per la sua preparazione si sono cimentati diversi maestri pasticcieri e la ricetta con qualche variante la si trova nei ricettari dei più esperti. Un dolce molto elaborato e occorre tempo per prepararlo, quel tempo che le suore dell’Origlione avevano ad iosa. A favore dell’esistenza di questo dolce spesso, messo in discussione, ci perviene un aiuto da parte di Giuseppe Tomasi di Lampedusa nell’affascinante rappresentazione del buffet offerto al ballo dei Ponteleone del famoso banchetto de “Il Gattopardo”: “Trionfi della Gola” col verde opaco dei loro pistacchi macinati, impudiche “Paste delle Vergini”.[…]” Difficile risalire alle origini anche se la sua strutturazione rimanda ad una cultura barocca, visivamente il tutto desta meraviglia è fortemente teatrale con l’intenzione di meravigliare l’astante con un’opera d’arte unitaria, dove la composizione spaziale, sottolinea il tutto mediante suggestivi giochi di luce ed ombre. La ricetta oramai persa nei meandri di qualche convento o nei ricordi di qualche aristocratica nobildonna non ci resta che ricostruirla tenendo in mente pezzi di ricordi sparsi nei vari libri di cucina. Nonostante le ricerche effettuate esistono diverse ricette del triunfu. La mancanza di una ricetta originaria mai trascritta col tempo si è perso qualche alimento o è venuto meno qualche passaggio tecnico. A Salvatore Garofalo pasticceria gourmet dell’ Oriens Pasticceria Bar di Lercara Friddi, va il merito di avere ricostruito questo storico e meraviglioso dolce che faceva da padrone nelle tavole dei “Gattopardi” siciliani e del Regno delle Due Sicilie. Salvatore non è nuovo a queste ricostruzione con santa pazienza e una passione proverbiale ci mostra la raffinata e spettacolare creazione dolciaria del Triunfu di gola.
Per ulteriori approfondimenti: Le monache di casa e la storia della pasticceria siciliana di Mario Liberto, prossimo per la stampa.
Agronomo, storico dell’enogastronomia mediterranea, scrittore e giornalista. E’ stato presidente regionale dell’ARGA, Associazione Regionale dei Giornalisti esperti in agricoltura, ambiente, agroalimentare, turismo rurale, pesca e territorio, organo di specializzazione della Federazione Nazionale della Stampa, scrive per diverse testate giornalistiche nazionali. E’ presidente regionale e vicepresidente nazionale dell’Accademia Internazionale Epulae, segretario generale della Federazione Internazionale dei Giornalisti e Scrittori di Turismo (Flai – Fijet). Ha insegnato Enogastronomia, Vitivinicoltura, Agroalimentare e Turismo Rurale (Terza area) presso gli Istituti Professionali Alberghieri ed Agrari: Paolo Borsellino di Palermo, Ugo Mursia, Sen. G. di Molinari di Sciacca e Calogero Don Vincenti di Bisacquino, nonché in diversi corsi di formazione di Enti Professionali. E’ stato componente come giurato di diverse gare enogastronomiche a carattere nazionale.
Ha al suo attivo diverse pubblicazioni come: I prodotti dell’Isola del sole, Sicilia Rurale, Guida all’Agriturismo siciliano, edizione 2007 e 2008, La Sicilia a cavallo, Sicilia the Excelland, Guida alle agevolazioni contributive e creditizie in agricoltura, per conto della Regione Siciliana; La Riserva Naturale Orientata dei Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio; La Riserva Naturale Orientata di Monte Carcaci; La Riserva Naturale Orientata di Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco, per l’Istituto Poligrafico Europeo; Il Parco dei Monti Sicani, Edizione Sikana Progetti d’Arte; I pani votivi di S. Giuseppe a Chiusa Sclafani e la mostra etnografica di Palermo (1891/92), Ispe Archimede; Atlante del pane di Sicilia, per il Consorzio “Gian Pietro Ballatore”; Cento e più idee per valorizzare le aree rurali, Ed. Ispe Archimede; Cuscus: Storia, cultura e gastronomia, Casa Editrice AGRA Roma; I frutti di Sicilia nell’opera di Gianbecchina con testi di Mario Liberto, Andrea Camilleri, Maria Luisa Spezzani, per il Consorzio Agrario di Palermo; Legumi: gioielli d’Italia, Casa Editrice AGRA Roma; La cucina dei Monsù nel Regno delle Due Sicilie, Ed. Kalòs; Couscous Koinè culturale dei popoli, Ed. Kalòs; Legumi sostenibili: buoni per buongustai, vegetariani e vegani.